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Tuesday, February 20, 2007

Venditori ConfCommercio Inflazione a gennaio: 1,7%

Venditori ConfCommercio Inflazione a gennaio: 1,7%
Brindisi, 12 febbraio 2007. I dati preliminari dell’Istat indicano che l’indice dei prezzi al consumo è scesa all’1,7% dall’1,9% di dicembre. Su base mensile i prezzi sono saliti dello 0,1%. Si tratta del livello più basso dall'agosto del ‘99, quando la crescita annua fu pari all’1,7%. La stima definitiva verrà diffusa il 21 febbraio. Questa è la prima rilevazione effettuata con il nuovo paniere e la nuova ponderazione 2007. Per quel che riguarda l'indice armonizzato (quello utilizzato in sede Ue) si scende al +2% annuo dal +2,1% di dicembre, mentre su base mensile c'è stato una brusca diminuzione dell'1%. L’indice “europeo” viene calcolato considerando anche i prezzi con riduzioni temporanee (sconti, saldi e vendite promozionali), il che spiega le differenze con l'indice italiano, in particolare nei mesi in cui si concentrano le vendite promozionali e i saldi di fine stagione e in quelli immediatamente successivi.
Su base congiunturale (mensile) i capitoli di spesa con prezzi in aumento sono stati: alimentari e bevande analcoliche con +0,2%, abitazione, acqua ed elettricità con +0,1%, comunicazioni con +0,4% (a causa dei rincari di apparecchi e materiale telefonico), servizi ricettivi e ristorazione (nell'ambito dei quali il canone tv e' salito del 4,4%); in calo i prezzi dei trasporti con -0,1%; gli altri capitoli sono rimasti fermi. Su base tendenziale, resta negativa la variazione dell'inflazione relativa alle comunicazioni con -4,4%, dei servizi sanitari e spese per la salute con -1,6%; i maggiori rialzi per bevande alcoliche e tabacchi con +4,6%, abitazione, elettricità e acqua con +3,9%, istruzione con +2,2% e servizi ricettivi con +2,3%.
Questo il commento di Confcommercio sul rientro dell’inflazione in base alle stime sull’andamento nel mese di gennaio 2007: si conferma il comportamento virtuoso del sistema della distribuzione e dei servizi che, in assenza di pressioni esogene, ha reso ormai strutturali le basse dinamiche inflazionistiche.
Il dato - prosegue la nota - continua ad evidenziare un quadro di sostanziale stabilità dei prezzi al consumo con una variazione dello 0,1% rispetto a dicembre e dell’1,7% su base annua. A conferma di ciò va anche considerato che la rilevazione dell’ultimo mese include un periodo notoriamente caldo per i prezzi come le festività di fine anno e risente degli effetti di quegli aumenti che vengono normalmente effettuati a gennaio (ferrovie, autostrade, canone Rai, ecc).
Per gli andamenti futuri dell’inflazione – conclude il Centro Studi Confcommercio – restano le preoccupazioni legate, come di consueto, alle dinamiche di prezzo di alcuni servizi di pubblica utilità, soprattutto locali e al permanere delle quotazioni petrolifere sui mercati internazionali ai livelli attuali.
Va registrata, intanto, la presa di posizione della Federazione Nazionale Agenti e Rappresentanti di Commercio, associata a Confcommercio, sul pacchetto liberalizzazioni. Siamo pronti ad un duro confronto politico e non escludo il ricorso anche a clamorose forme di protesta. Lo ha affermato Adalberto Corsi, Presidente nazionale della Fnaarc, in occasione di una manifestazione degli agenti e dei rappresentanti di commercio a Torino. Il Presidente Corsi ha espresso la vibrata protesta nei confronti dell’articolo 3 del Disegno di Legge sulle nominate liberalizzazioni che prevede l’abolizione del Ruolo Agenti di commercio presso le Camere di Commercio e, quindi, l’iscrizione diretta dei neo agenti.
Sia chiaro che stiamo parlando di un Disegno di Legge e non di un Decreto Legge - ha precisato - quindi di una proposta del Governo che dovrà esser discussa, eventualmente modificata ed approvata dal Parlamento. Ma se le nostre ragioni non venissero ascoltate, siamo pronti ad un duro confronto.
La nostra, ha aggiunto, non è una difesa corporativa perché il Ruolo non rappresenta affatto una barriera d'ingresso ai nuovi operatori, bensì una garanzia, prima di tutto per i consumatori e poi per gli operatori della filiera; gli agenti di commercio debbano continuare ad essere professionalmente qualificati per svolgere questo lavoro e, quindi, persone oneste, senza problemi con la giustizia, senza aver emesso assegni a vuoto, cambiali in protesto e via dicendo.
Immaginate un esercito di oltre 200mila agenti di commercio - ha sottolineato Corsi - che entra in attività senza alcun controllo, praticamente compilando una autocertificazione la cui veridicità non sarà mai riscontrata. Chiunque potrà bussare alle porte di industrie e negozi proponendosi come venditore. Questa, dunque, non è una liberalizzazione, è il caos e l’anarchia. I primi a rimetterci saranno i cittadini ed il sistema economico nazionale, in cui la funzione delicata e importante di raccordo tra mondo produttivo e mondo distributivo à affidata agli agenti e ai rappresentanti di commercio.

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